AI Art: L’authority USA disegna i confini del copyright

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La battaglia per regolamentare l’intelligenza artificiale è agli sgoccioli, almeno negli Stati Uniti. Ecco cosa cambia per gli artisti e le linee guida da seguire.

Ottenere il copyright su un disegno o illustrazione

Come per l’ordinamento italiano, negli Stati Uniti il copyright tutela l’autore in automatico appena l’opera viene fissata su un sopporto (carta, hard disk, ecc).

Questo purché la paternità possa essere provata con, ad esempio:

  • Una data verificata, come la prima pubblicazione dell’immagine su un social network o una raccomandata postale con ricevuta di ritorno.
  • Il possesso del file sorgente a livelli aperti.
  • I credits sulla pubblicazione del committente, ad esempio di un editore.
  • Una registrazione (patent) presso un ente accreditato.

Cos’è il Fair Use e come funziona

In breve il fair use o uso legittimo è un’eccezione che permette di usare opere altrui sotto copyright. Le motivazioni comunemente accettate sono:

Dark lady Samurai ©Shoryotombo

  1. L’uso trasformativo, cioè l’alterazione dell’originale al punto da trasfigurarlo.
  2. Il no-profit, contrapposto allo scopo di lucro di qualsiasi entità.
  3. L’uso non integrale dell’opera originale. Più piccolo è il dettaglio coinvolto, più rientrerai nel fair use.
  4. L’opera derivata non può sostituire o concorrere con l’originale. Ad esempio un disegno da reference fotografica.

Più seguirai questi accorgimenti, più sarai protetto dal principio del fair use.

Occhio che il fair use non garantisce la vittoria in tribunale, poiché le linee guida sono soggette ogni volta all’interpretazione del giudice sul caso specifico.
Tuttavia rappresentano delle chiare linee guida per proteggersi, oltre che di etica e rispetto nei confronti degli altri autori.

La nuova legge USA sulle AI

Il 16 marzo 2023 l’U.S. Copyright Office, ovvero l’ufficio governativo per il copyright degli Stati Uniti, ha pubblicato nuove linee guida in materia di AI sul Registro Federale, l’equivalente della Gazzetta Ufficiale qui in Italia.

Alcune immagini generate da Midjourney.

L’U.S. Copyright Office ha chiarito che il copyright protegge esclusivamente l’arte creata da esseri umani. L’AI art è generata da una macchina, un software. Pertanto le immagini generate da AI non possono esere messe sotto copyright, perché manca la paternità umana dell’opera.

“Gli utenti non esercitano un controllo creativo diretto su come tali sistemi interpretano i prompt e generano materiale. Invece, questi suggerimenti funzionano più come istruzioni commissionate a un artista umano.”

Il prompter è equiparato al cliente che commissiona un’opera, non all’artista che la crea, perciò non può rivendicare alcun copyright su di essa.

In breve, l’U.S. Copyright Office ha stabilito che i prompter delle AI non sono artisti, sono committenti.

Modificare una immagine generata da AI

Se prendo una immagine generata da un’ingelligenza artificiale e la modifico, diventa sotto copyright? E di chi?

L’U.S. Copyright Office specifica che in tal caso sono protette da copyright soltanto le parti dell’immagine modificate e personalizzate direttamente, in linea col principio che il copyright presuppone un intervento umano diretto.

Ad esempio, se generiamo una immagine da Midjourney -o ne prendiamo una già generata, tanto sono copyright free– e ridipingiamo una mano per aggiustarla, otterremo il copyright solo sul dettaglio della mano su cui siamo intervenuti direttamente, non sull’intera immagine. Le parti dell’immagine intoccate resteranno di libero utilizzo, come la AI art originaria.

Per pretendere il copyright su una immagine AI bisogna intervenire manualmente su ogni parte di essa, cosa che solo gli artisti umani sono capaci di fare.

In questo scenario, il copyright delle immagini generate da AI è pressoché identico a quello delle immagini stock gratuite.

Un’ottima notizia per disegnatori e illustratori anche fuori dagli USA, che ora potranno anche rispondere a pieno titolo ai prompter che si proclamano “artisti”.

AI Art e Lavoro

©Freepik

A differenza dell’Italia, dove i diritti d’autore vengono spesso ignorati o scavalcati con una certa faciloneria, negli Stati Uniti prendono il copyright molto sul serio.

Molte aziende americane grandi e piccole vivono di brand e proprietà intellettuali, su cui basano la loro ricchezza, e si preoccupano molto delle infrazioni di copyright. Molte hanno già aggiornato i loro contratti per vietare o limitare l’uso di AI ai loro artisti e collaboratori.

Il mercato mondiale dell’arte e dell’intrattenimento è fondato sui diritti d’autore.
La dichiarazione dell’U.S. Copyright Office, benché limitata agli Stati Uniti, stabilisce una linea di condotta molto chiara per gli altri Paesi nel momento in cui i singoli mercati nazionali spingeranno naturalmente per uniformarsi.

Conclusioni

Le linee guida dell’U.S. Copyright Office chiariscono finalmente il ruolo del prompter rispetto all’artista umano, e la gestione del copyright per le immagini generate da AI del tutto o in parte.

Essendo il mercato dell’intrattenimento profondamente interconnesso, è ragionevole ipotizzare che nel prossimo futuro tali linee guida varchino i confini degli Stati Uniti e vengano adottate da altri Paesi.

Le questioni legate alle AI sono ancora lontane dall’essere risolte.
Tuttavia è stato compiuto un passo fondamentale nella direzione di tutelare l’arte del saper fare e le competenze degli artisti umani in quanto tali.

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