Parte 3 di 3
Quali film possono ispirarci e insegnarci di più se vogliamo lavorare nel cinema d’animazione o come narratori di storie? Durante un corso molto interessante che ho tenuto per un ente privato, ho raccolto in ordine cronologico i titoli che a mio parere fanno la differenza.
Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio nella storia del cinema che è proseguito qui e sta per regalarti un’ultima carrellata di ispirazione.
1997 – The Cube (Vincenzo Natali)
Horror / Fantascienza – 1 ora e 30 minuti
Un labirinto di stanze cubiche e trabocchetti mortali, ma il vero pericolo è nella mente delle persone che ci si trovano intrappolate. Un macabro esperimento che altera la percezione della realtà e apre le porte alla follia.
Questo film ha un ritmo molto ben bilanciato tra suspance, horror e intensi momenti di relazione tra i personaggi che portano man mano la loro psiche all’estremo. Lo ritengo perciò un ottimo titolo in cui prestare attenzione all’evoluzione dei personaggi.
Il tratto distintivo del film, però, è di essere un perfetto esempio di come sia possibile realizzare una trama accattivante in low-budget: solo 7 attori e zero comparse, inoltre la scenografia dei numerosi settori del cubo era in realtà costituita da una un’unica stanza, grande poco più di 4 metri per 4.
1998 – La Gabbianella e il Gatto (Enzo D’Alò)
Animazione – 1 ora e 16 minuti
Col suo successo italiano senza precedenti e la distribuzione in 9 Paesi, questo adattamento del romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda rappresenta una pietra miliare nella storia dell’animazione italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=z3_bkA_tuSc
2000 – Cast Away (Robert Zemeckis)
Avventura / Drammatico – 2 ore e 23 minuti
Un magistrale Tom Hanks regge la trama da solo per più di due ore, rendendo questo titolo un must sulla creazione di storie con un solo personaggio.
Il film scava nel profondo come pochi altri, sbattendoci in faccia l’importanza che diamo al tempo e alle cose.
La sua caratteristica unica, però, è la presenza di un comune oggetto inanimato (il pallone “Wilson”) caricato di significati emotivi fino a diventare un vero e proprio personaggio. Di conseguenza, la scena della tempesta diventa una delle più drammatiche e commoventi a cui assisterete nella storia del cinema.
Ecco perché, a mio parere, questo film è una visione obbligatoria per chiunque voglia avere a che fare con storie, personaggi e resa delle emozioni.
2001 – Final Fantasy: The Spirits Within (Hironobu Sakaguchi)
Animazione – 1 ora e 46 minuti
Il tentativo pioneristico di realizzare un intero film in grafica 3D fotorealistica, attori compresi. Oltre che per l’animazione 3D e gli effetti speciali, è interessante il connubio tra la fantascienza e l’impronta orientale, ben presente sia nel ritmo che nel tema della storia.
2001-2003 – Il Signore degli Anelli (Peter Jackson)
Fantasy – 3 ore e 48 minuti
A differenza dei personaggi di Final Fantasy: The Spirits Within, Gollum è un attore virtuale che convince appieno, grazie anche alla fotografia studiata e al montaggio accurato.
Nelle scene in cui è insieme ad altri personaggi, “conta per uno” quanto gli altri attori in carne e ossa. Il dialogo tra le sue personalità è un interessante esempio di regia, così come tutti i micro-movimenti di animazione del volto e del corpo che lo rendono perfettamente naturale.
2003 – Animatrix (Autori vari)
Animazione – 1 ora e 42 minuti
Una collezione di storie e di maestria tecnica, che di fatto fa il punto sullo stato dell’arte dell’animazione a inizio millennio. Una raccolta storica e d’ispirazione per tutti gli amanti dell’animazione, del cinema e della fantascienza.
2003 – Big Fish (Tim Burton)
Fantastico / Drammatico – 2 ore
La poesia delle inquadrature basta da sola per raccomandare questo titolo.
Ma il motivo principale, per me, rimane la trama: la visione della vita e delle storie che inventiamo, del perché le inventiamo e di come possono ispirare il prossimo (anche se falliamo in questo intento per una vita intera).
Se sei un autore o storyteller di qualsiasi tipo, corri subito a guardarti questo film.
2003 – Kill Bill (Quentin Tarantino)
Azione – 1 ora e 52 minuti
Tarantino mescola i dettagli più improbabili, dando a ciascuno un preciso ruolo narrativo: effetti sonori, contrasti di colore, monologhi e disgressioni, luci e movimenti di camera dal gusto retrò.
Una peculiarità è il capitolo sulle origini di O Ren Ishii, in cui il film si trasforma da live action ad anime con un’estetica graffiante e realistica.
2005 – Sin City (Robert Rodriguez, Frank Miller, Quentin Tarantino)
Azione/Noir – 2 ore e 27 minuti
Non si tratta di una trasposizione, ma un vero e proprio fumetto su pellicola.
L’effetto è stato ottenuto grazie a contrasti molto forti, una palette strettissima (toni di grigio con inserti di rosso e giallo) e ritocchi grafici.
L’impatto grafico della graphic novel è stato mantenuto appieno, grazie alla partecipazione dell’autore stesso Frank Miller. Due maestri della regia come Rodriguez e Tarantino garantiscono ad ogni scena il giusto ritmo e inquadratura, dirigendo un cast d’eccezione.
2006 – 300 (Zack Snyder, Frank Miller)
Azione/Guerra – 1 ora e 57 minuti
Una fotografia sconvolgente che offre tanto da imparare sulla gestione della luce.
A differenza di Sin City, in questo titolo “l’effetto fumetto” è stato ottenuto con una palette focalizzata su rosso e oro, abbattendo al contempo la saturazione e luminosità degli altri colori.
Il risultato è un effetto “anticato” ed epico, che unito alla narrazione di Snyder e Miller rende questo film indimenticabile, oltre che un’utile fonte di apprendimento.
2009 – Una Notte da Leoni (Todd Phillips)
Commedia – 1 ora e 48 minuti
La comicità al suo apice, anche in termini di roba da imparare. Questo titolo porta all’estremo tutto ciò che riguarda il divertimento e il coinvolgimento del pubblico, pertanto lo considero uno degli esempi migliori da cui attingere.
Ogni personaggio è ben delineato, dai principali alle comparse, formando una squadra affiata dove ognuno esalta gli altri.
C’è il “tema delle origini” che fa sempre molta presa. In questo caso, quasi fosse una parodia, riguarda solo la notte precedente. Ma gli indizi la rendono talmente folle da incuriosire e agganciare lo spettatore.
Ci sono imprevisti in apparenza folli, che sorprendono e divertono il pubblico oltre le sue aspettative. Funzionano perché da un lato sono sempre ben giustificati, diventando credibili. Dall’altro, sono la versione esagerata delle bravate che “ognuno di noi ha fatto una volta nella vita”, per cui scatta il riconoscimento e l’affetto per i personaggi e i clamorosi guai che stanno passando.
2015 – Mad Max Fury Road (George Miller)
Fantascienza – 2 ore
Lo confesso, ero molto timorosa perché non mi fido dei sequel/prequel dei vecchi cult.
Questo film però è un’eccezione che fa gridare al capolavoro, con una Charlize Theron in stato di grazia e inquadrature epiche, quasi più illustrazioni che fotogrammi.
Ma non possiamo fermarci qui, perché il ritmo atipico del film è altrettanto pazzesco e interessante materia di studio, così come l’approfondimento dei personaggi spesso affidato a pochi, efficaci dettagli.
2016 – Contrattempo (Oriol Paulo)
Thriller – 1 ora e 46 minuti
Questo titolo inizia con la ricostruzione dei fatti tra un accusato di omicidio e il suo avvocato. Man mano che il racconto prosegue il mistero si infittisce, i ruoli dei personaggi mutano insieme all’opinione che se ne fa il pubblico.
Fino all’epilogo finale, che ribalterà il tuo punto di vista e il concetto che hai avuto finora di “colpo di scena”. Un’esecuzione da manuale, motivo per cui consiglio a piene mani questo fiilm tra quelli da vedere assolutamente.
2017 – Cargo (Ben Howling, Yolanda Ramke)
Drammatico – 1 ora e 45 minuti
Un film che merita per la trama, originale in un filone ormai abusato, e per il messaggio sul tempo e le piccole cose che ci legano ai nostri cari.
Menzioni Speciali
- 1999 – The Matrix (Andy e Larry Wachowski)
Titolo spartiacque degli effetti speciali tra vecchio e nuovo millennio. In più unisce la filosofia classica e orientale alla fantascienza alternativa. - 2004 – La Foresta dei Pugnali Volanti (Yimou Zhang)
Un vero e proprio quadro in movimento, in particolare la scena che ti ho linkato nel titolo. - 2012 – Upside Down (Juan Solanas)
La trama è la più classica delle storie d’amore. In verità questo film merita la visione per la fotografia peculiare che lo contraddistingue.
Ed eccoci arrivati alla fine di questi 3 appuntamenti col cinema per artisti.
Mi rendo conto che la selezione è stata implacabile, tanti altri titoli avrebbero meritato almeno una menzione.
In futuro potrei preparare altri articoli come questo con le perle nascoste che non hanno trovato spazio qui. Se l’idea ti piace e vuoi saperne di più, vota o commenta questo articolo!
