Parte 2 di 3
Quali film possono ispirarci e insegnarci di più se vogliamo lavorare nel cinema d’animazione o come narratori di storie? Durante un corso molto interessante che ho tenuto per un ente privato, ho raccolto in ordine cronologico i titoli che a mio parere fanno la differenza.
Un viaggio entusiasmante nella storia del cinema che abbiamo iniziato qui e che ti lascerà meravigliato e ispirato più che mai!
1979 – Alien (Ridley Scott)
Horror / Fantascienza – 2 ore
Grazie a una serie di coincidenze positive, Ridley Scorr ci regala “un film su un mostro spaziale senza il nostro spaziale”. Sigourney Weaver interpreta una protagonista forte che fa storia, contrapposta al Male feroce annidato negli anfratti dell’astronave… o del nostro animo.
L’apporto artistico di H.R.Giger e gli effetti speciali del pioniere italiano Carlo Rambaldi donano al film un look memorabile, mostrando per la prima volta una fantascienza in chiave dark, sporca e disturbante (contrapposta, ad esempio, a quella fiabesca di Star Wars).
Questo film è un must su come creare vera tensione ad ogni inquadratura, senza di fatto mostrare nulla, e suspance tramite le reazioni dei personaggi e del computer di bordo.
1981 – Indiana Jones (George Lucas / Steven Spielberg)
Commedia / Avventura – 2 ore
Dopo Han Solo in Star Wars, Harrison Ford presta il suo sorriso sfrontato a un altro personaggio che diventa presto un’icona intramontabile. Indiana Jones svecchia di botto l’immagine del professore di archeologia, trasformandolo in uno spavaldo avventuriero sempre pronto a cacciarsi nei guai.
Comicità e avventura si alternano a ritmo concitato durante tutto il film, catturando lo spettatore al punto che la formula è stata replicata in molti film e libri successivi dello stesso genere (ad esempio quelli di Clive Cussler).
Vale la pena di vedere questo film per far appropriarsi di questo efficace mix di tempi comici e colpi di scena.
1982 – Brisby e il Segreto di Nimh (Don Bluth)
Animazione – 1 ora e 22 minuti
Questo titolo offre animazioni meravigliose e personaggi contrapposti a puntino, come la Zia Bisbetica e Geremia, che sono ottimi esempi di caratterizzazione.
Il filone narrativo è però incentrato su Brisby e sul suo eroico amore materno, che la spinge verso pericoli sempre maggiori pur di salvare i suoi figli dall’avanzata imminente dell’aratro.
Una storia ben equilibrata tra scienza e magia che, pur restando nel genere fiabesco, si discosta anni luce da ciò che Disney proponeva in quegli anni (e per molti anni a venire).
1985 – Ritorno Al Futuro (trilogia – Robert Zemeckis)
Commedia / Fantastico – 2 ore
Questa trilogia si può definire un fumetto su pellicola, tale è la caratterizzazione dei personaggi e il ritmo narrativo.
Marty (il giovane ingenuo) e Doc (lo scienziato visionario) si rivelano un’accoppiata comica fenomenale, al punto che la ritroviamo in tanti titoli successivi (Mignolo e il Prof, Rick e Morty, ecc).
A mio parere, tra i tanti punti di forza di questa trilogia il maggiore è che, tra azione e risate, c’è una grande e nobile evoluzione psicologica dei due personaggi. Soprattutto in contrasto al cattivo Beef, che infatti si ritrova sempre con lo stesso finale di m*a. :D
In definitiva, i tanti elementi molto ben miscelati, dalla caratterizzazione dei personaggi ai dettagli narrativi, rendono questa trilogia un ottimo materiale di studio.
1985 – I Goonies (Richard Donner)
Commedia / Avventura – 2 ore
Questo titolo fa parte del filone delle “avventure sotto casa” (E.T., Stand By Be, la Storia Infinita, ecc) ma con una marcia in più.
Ognuno dei ragazzini è fortemente caratterizzato, mentre il ruolo di spalla comica vola da un personaggio all’altro e contagia perfino gli adulti (“E io che ho detto?” cit.) con una serie di battute che sono diventate memorabili.
Il senso di macabro mistero, che un anno dopo ritroveremo in Stand By Me, qui è ben presente fin dalle prime scene (nella fantasiosa traduzione spagnola di Clark) e va in crescendo durante tutto il film.
Anche in questo titolo c’è una forte evoluzione psicologica dei personaggi, mentre i cattivi sono estremizzati in modo fumettoso pur restando temibili e pericolosi.
Anche qui, sotto la patina superficiale di “avventura per ragazzi” c’è tanta tanta roba da scoprire e imparare.
1988 – Akira (Katsuhiro Otomo)
Animazione – 2 ore
Capolavoro dell’animazione giapponese, di assoluto interesse per gli espedienti tecnici utilizzati all’epoca e oggi facilmente replicabili col computer di casa e i software giusti.
Le animazioni hanno vinto la sfida col tempo e sono pregevoli ancora oggi.
https://www.youtube.com/watch?v=_eMQlH-snKM
1988 – Chi ha Incastrato Roger Rabbit (Robert Zemeckis)
Animazione – 1 ora e 22 minuti
Animazione e film dal vivo si sovrappongono in questo titolo noir in cui convivono cartoni animati ed esseri umani.
Un’altra accoppiata ben riuscita, lo squinternato coniglio Roger e il detective disilluso Valiant, indaga tra atmosfere thriller e comicità cartoon. I due si imbattono in luoghi comuni e situazioni satiriche sul mondo animato, a cui non fa eccezione nemmeno la bomba sexy Jessica Rabbit.
Visione immancabile sia per carpire segreti tecnici, sia per lasciarsi ispirare dalla caratterizzazione dei personaggi e la commistione di generi narrativi.
1989 – Wallace e Gromit: Una Fantastica Gita (Nick Park)
Animazione – 23 minuti
Animazione in stop-motion di ottima qualità e con una cura maniacale dei dettagli, in particolare le espressioni di Gromit che è muto.
Ottima risorsa per studiare le gestualità e l’espressività dei personaggi, sia per il fumetto o l’illustrazione che per l’animazione.
1991 – Volere Volare (Guido Manuli / Maurizio Nichetti)
Animazione – 1 ora e 34 minuti
Tecnicamente questo film è il Chi Ha Incastrato Roger Rabbit italiano, mentre la storia è commedia pura.
Interessante sia per l’animazione in sé, sia per la parte tecnica e gli effetti speciali utilizzati.
1992 – Porco Rosso (Hayao Miyazaki)
Animazione – 1 ora e 33 minuti
La pulizia e i dettagli espressivi delle animazioni, sia nei personaggi che nei combattimenti in aria, fanno di questo titolo uno dei più interessanti firmati da Miyazaki.
“Meglio essere un maiale che fascista.” (cit.)
1992 – Fuga dal Mondo dei Sogni (Ralph Bakshi)
Animazione – 1 ora e 42 minuti
Dopo Il Signore degli Anelli, Ralph Bakshi trasforma in cartoon la sex symbol Kim Basinger.
Altro esempio molto interessante di connubio tra animazione e riprese dal vivo e dei progressi fatti dai tempi di Chi Ha Incastrato Roger Rabbit. Se non ti basta, sappi che nel cast c’è Brad Pitt!
1995 – Strange Days (Catherine Bigelow)
Thriller / Fantascienza – 2 ore e 26 minuti
Regista pluripremiata e ex-moglie di James Cameron, a cui dobbiamo la sceneggiatura di questo film.
Catherine esalta l’influsso “cameronesco” e intreccia fantascienza onirica e crude indagini criminali con personaggi bizzarri che catturano lo spettatore per i loro difetti, piuttosto che per i loro pregi.
Assolutamente da vedere, a mio parere, per la quantità immensa di spunti che si possono trarre sia dal punto di vista narrativo che visivo.
Spero che questa carrellata nella storia del cinema e dell’animazione ti abbia dato molti spunti e ispirazioni utili. Nella prossima parte andremo avanti nel tempo e scopriremo nuove fonti.
Cosa toglieresti o metteresti in questa lista? Perché? Raccontalo nei commenti.
