Smetti di disegnare e trovati un lavoro vero

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Ogni singolo artista sulla terra se l’è sentito dire almeno una volta: dovresti smettere di disegnare, è per bambini e sognatori, metti i piedi per terra e trovati un lavoro vero che ti possa mantenere.

Il suggerimento fa ancora più male se viene da amici, familiari, persone vicine a noi che dovrebbero incoraggiarci a realizzare i nostri sogni. Invece accade l’esatto contrario, al punto che l’ambiente familiare diventa tossico, ci mette di cattivo umore e crea un vero e proprio blocco artistico permanente che accresce la nostra frustrazione.

Per fortuna, anche queste situazioni possono essere cambiate e risolte. Prima però dobbiamo capire cosa le ha create.

I motivi del rifiuto

Nella nostra società non siamo abituati a dire cosa pensiamo e viviamo in base a stereotipi. Spesso pensiamo una cosa e ne diciamo un’altra, in modo del tutto inconscio. Per capire perché amici e parenti criticano la nostra passione per il disegno dobbiamo usare un po’ di psicologia.

Preoccupazione

Accade che le persone che più ci stanno vicino sono quelle che ci scoraggiano di più, perché per loro è il modo più immediato di porre fine al nostro tormento di artisti. Ogni volta che ci vedono frustrati su un disegno o impegnati su obiettivi che, secondo loro, non ci porteranno a un lavoro in grado di mantenerci, il loro primo istinto è quello di proteggerci dicendoci “basta”.
Si crea un paradosso per cui più noi siamo stressati dal nostro percorso artistico, più i nostri cari insisteranno nel farci smettere e farci cercare una falsa serenità altrove, aumentando ancora di più la nostra frustrazione.

Vissuto

Ogni persona giudica in base alla propria scala di valori. Se è cresciuta in un ambiente austero o ha trascorso la vita a fare un lavoro tecnico o manuale, riterrà il suo settore più sicuro degli altri di cui non sa nulla. Se è molto legata a certi dogmi o a “cosa penserà la gente”, potrebbe arrivare perfino a disprezzare i mestieri che non rientrano in quei parametri.

Preconcetti

Disegnare è un’attività che i bambini fanno naturalmente per gioco. Crescendo, la maggior parte delle persone abbandona l’idea di fare il lavoro che sognava, come la ballerina o l’astronauta, in favore di lavori “seri” come il manager, il dottore o il commerciante, che hanno peso sociale e permettono di mantenersi.

La nostra ferrea volontà di perseguire il lavoro dei nostri sogni rappresenta uno schiaffo all’autostima di chi ci ha rinunciato e si è adeguato al sistema.

Ignoranza

La maggior parte delle persone non si rende conto di quanto la grafica, l’arte e il design siano parte della loro vita quotidiana. Quindi non ha idea della miriade di sbocchi lavorativi e possibilità di carriera che abbiamo a disposizione.
Ha una visione vaga e datata dell’artista o del creativo. Pensa che disegnare non richieda a un professionista più impegno rispetto al disegno di un bambino (l’unico processo creativo che ha sperimentato di persona) o che basti premere un pulsante del computer.
Non importa quanto una persona ci stia vicino: se non glielo spieghiamo più volte a chiare lettere, è molto difficile che capisca il mondo creativo. E, anche così, ci vorrà tempo e pazienza.

Come comportarsi con le persone che ci ostacolano

Ora che conosciamo i motivi principali per cui amici e familiari ci sminuiscono, passiamo al contrattacco.

Tranquillizziamoli

Spieghiamogli con chiarezza che essere scontenti o frustrati fa parte del normale percorso artistico. Succede a tutti, proprio a tutti, perché un artista vuole migliorarsi continuamente. Dimostriamogli di aver fatto i compiti a casa e di avere un piano preciso per la nostra carriera artistica, comprese le alternative. Ad esempio, è fantastico puntare a diventare mangaka o disegnare fumetti per la Marvel, ma spiegate anche il vostro piano B e C da mettere in atto nel frattempo o se non doveste riuscire.

La nostra vita è solo nostra, non loro

Ognuno ha una sola vita e la piena libertà di decidere cosa farne. Nemmeno i nostri genitori o il nostro partner possono arrogarsi il diritto di decidere per noi. Spesso ci toccherà ricordare ai nostri cari che non siamo un loro prolungamento o una loro proprietà: abbiamo il libero arbitrio, una nostra volontà, un cervello funzionante e il pieno diritto di costruire la nostra vita senza le loro interferenze.

Ribaltiamo i loro preconcetti

Facciamo leva sul nostro benessere psicofisico, spiegando che disegnare è liberatorio e ci fa stare bene, come cantare sotto la doccia o fare jogging o un’altra sana abitudine che piace al nostro interlocutore. Facciamogli capire che noi possiamo essere felici solo disegnando e che se il nostro caro tiene a noi dovrebbe spronarci invece di sminuirci.
Mettiamolo in fallo, facendogli notare che il suo comportamento ci danneggia e che se davvero tiene a noi dovrebbe preoccuparsi prima di tutto della nostra felicità e lasciar perdere i dettagli, perché lo vorremmo come alleato e non come nemico.

Educhiamoli

Mostriamo ai nostri cari quanto sia complicato disegnare, quanti argomenti ci siano da studiare e sui successi dei nostri colleghi più o meno famosi. Spieghiamo l’artigianalità del processo creativo, in cui il computer è solo uno strumento come il pennello o il goniometro. Dimostriamogli che l’artista o il creativo sono mestieri richiesti e indispensabili in tantissimi campi: dal cinema d’animazione alle illustrazioni sulle confezioni di merendine.

Conclusione: da nemici ad alleati

Coinvolgi i tuoi cari in quello che fai, fagli capire che ci tieni ad averlo dalla tua parte nell’impresa che ti sei prefissato, fagli sentire la tua incrollabile passione per il disegno senza se e senza ma, finché non l’accetterà come parte del tuo essere.

Se nonostante i tuoi sforzi e pazienza non ottieni risultati, non abbatterti e continua per la tua strada. Allontanati prima possibile dalle persone o dall’ambiente tossico, anche se si tratta della famiglia: ricorda che hai una vita sola e libertà di scelta su come viverla.
Per assurdo, più sarai indipendente e distaccato, più è possibile che col tempo i familiari si interessino in modo sano a quello che fai.

Hai altri consigli o storie da raccontare? A te i commenti!

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