Facebook e Instagram sono diventati ambienti tossici e incentrati sul pay-per-visibility: paga o nessuno vedrà i tuoi post, nemmeno i tuoi follower e amici.
L’avidità di Meta ha toccato il fondo con la sua AI (intelligenza artificiale) “raggirando di fatto” milioni di utenti di Facebook e Instagram.
In questo articolo ti spiego di cos’è successo e come proteggere i tuoi disegni e foto di famiglia dall’uso indiscriminato delle AI (no, non basta non usarle).
Intelligenza artificiale e artisti: la storia finora
Nei mesi scorsi, siti di riferimento per gli artisti come DeviantArt e ArtStation si sono votati alle AI, causando sonore proteste e la fuga dei disegnatori dai loro siti. Io stessa ho svuotato senza rimorsi i miei account.
Attualmente, i due siti sono un covo di immagini AI dove nessun committente o art director serio andrebbe a cercare artisti validi.
Nel frattempo, le immagini AI hanno invaso anche Pinterest e i siti di immagini stock, inquinando due fonti molto usate dagli artisti per trovare immagini di riferimento.
Il proliferare di immagini AI, tutte con lo stesso stile anime o fotopatinato e clamorosi errori di anatomia e prospettiva, sta rendendo anche questi siti del tutto inutili, sia come strumenti di ricerca sia come luogo in cui gli artisti possono farsi notare.
Anche motori di ricerca come Google Immagini e Bing soffrono della stessa piaga: ormai i risultati proposti sono composti all’80% da immagini finte, generate dalle AI.
L’intelligenza artificiale ora ruba agli utenti di Facebook e Instagram
Meta è la multinazionale che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp.
Meta ha allenato la sua AI, EMU, sfruttando 1.1 bilioni di disegni e foto degli utenti di Facebook e Instagram pubblicate dal 2016, quando di intelligenza artificiale non si sentiva ancora parlare.
Grazie a condizioni di utilizzo nebulose e schermate di accettazione obbligatorie, Meta ha attinto a un patrimonio enorme di disegni, illustrazioni ma anche foto di famiglia, di bambini e neonati, degli eventi e delle vacanze.
Ricordi di vita di miliardi di utenti che, quando li hanno pubblicati, erano ignari di alimentare una intelligenza artificiale corporativa.
Meta ha dichiarato di aver usato solo i post pubblici, ma chi ci crede e comunque chi controlla?
Purtroppo, ormai il danno è fatto. Inoltre, ogni post futuro su Facebook e Instagram nutrirà la sua AI.
Come proteggere i tuoi disegni e foto su Facebook e Instagram
Tempo fa ti ho parlato della tecnologia Glaze sviluppata dall’Università di Chicago.
Glaze aggiunge sull’immagine un disturbo -purtroppo abbastanza visibile- che impedisce alle intelligenze artificiali di “leggerla” e inglobarla nei loro dataset.
Accorgendosi che il programma stand-alone di Glaze è molto pesante per la maggior parte dei computer, i ricercatori hanno aperto Web Glaze.
Dopo aver fatto richiesta, accedi a una pagina in cui caricare le immagini da “glasizzare” e le riceverai come allegati email.
Al momento Web Glaze è l’unica soluzione, sebbene molto macchinosa, per proteggere disegni e foto dalle AI.
A breve gli stessi ricercatori dovrebbero rilasciare Nightshade, una evoluzione di Glaze che oltre a proteggere l’immagine la rende dannosa per le AI.
E se volessimo disintossicarci cambiando completamente social?
Esistono già alternative sane a Facebook e Instagram, anche per trovare commissioni di disegno.
Te le svelo nella seconda parte che pubblicherò martedì, insieme ai consigli per sfruttare la tua presenza social al meglio.