Le fiere del fumetto e del libro sono una finestra importantissima per ogni autore. Tu sei pronto a sfruttarle al meglio? Sto per svelarti alcuni accorgimenti per interagire al meglio col variegato pubblico delle fiere.
Distinguere tra pubblico e target
Anche se sono due concetti base del marketing, ho notato che creano molta confusione tra gli autori.
Non c’è nulla di male! Ogni nostro progetto ha qualcosa di intimo e personale, che ci è costato molta fatica tirare fuori. E’ normale diventare emotivi al solo pensiero di presentarlo a degli sconosciuti.
Tuttavia per avere successo dobbiamo usare la testa e iniziare a guardare il pubblico con occhi diversi.
Più una fiera del fumetto è vasta e articolata, più saranno variegate le tipologie di visitatori: lettori di libri o fumetti con diversi gusti, aspiranti fumettisti e illustratori, cosplayer, gamers e appassionati di videogiochi, comitive di amici, curiosi, famiglie con bambini, e così via.
Questa carrellata di persone diverse compone il pubblico.
Ora presta attenzione, perché qui sta la chiave di tutto.
A te interessano solo alcuni di loro: quelli che hanno gusti compatibili con le tue opere.
Loro sono il tuo target, coloro con cui puoi realmente costruire un legame. Non importa se il resto del pubblico ti ignora, non ti porterebbe nulla comunque.
Devi concentrare i tuoi sforzi sull’attirare il tuo target, lasciando perdere gli altri.
Il nostro ruolo è quello di filtro che indichi alle persone se abbiamo ciò che stanno cercando… o che non sanno ancora di desiderare!
Perché nessuno si ferma al mio stand?
Prima di andare in crisi di autostima, ricorda questo: ogni prodotto ha il suo target di pubblico, sempre.
Quindi i motivi per cui la nostra opera e il suo target non si incontrano possono essere soltanto due:
- La fiera attrae un mix di pubblico in cui il nostro target è molto scarso.
- Non siamo stati un filtro abbastanza chiaro e convincente da attirarlo.
Come puoi ben vedere, entrambe le cause non hanno nulla a che fare col “non piacere agli altri” e sono situazioni che abbiamo il potere di risolvere.
Non inseguire il pubblico, attiralo
Specie agli eventi affollati, capita spesso di essere approcciati da autori (di solito scrittori, non me ne vogliate) che si piazzano al di fuori dei loro stand, come uno scoglio in un fiume di gente, e ti agganciano con domande-cliché del tipo “ti piace leggere?”, “ti piace il fantasy?” e così via.
Ovvio che mi piacciono molto entrambi, altrimenti non mi troverei lì. Ma ho addosso il badge espositore, sono in fiera per lavorare, ho 3 minuti cronometrati per raggiungere la mia destinazione e tornare indietro, andare di corsa al bagno o recuperare un caffè.
Lo stesso principio vale per i visitatori: hanno la loro lista mentale di cose da vedere e da fare, perciò tenderanno a rispondere “no” solo per non perdere minuti preziosi a sorbirsi un sermone su quant’è bella e originale un’opera sconosciuta di un autore sconosciuto (se siamo famosi ma il visitatore non ci conosce, è la stessa cosa).
Questo lascia nel nostro interlocutore il ricordo di un’esperienza negativa associata a noi, ed è l’ultima cosa che vogliamo!
Rendiamo il nostro stand un punto di interesse che attiri le persone come falene alla fiamma.
Difficile a farsi? Niente paura, ti ho preparato qui sotto una guida con 5 trucchi pratici per vendere meglio in fiera. Buona fiera e mi raccomando, vieni a trovarmi!
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