Speciale: Cattelan, banane e artisti incompresi

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Sono giorni che la banana di Cattelan domina il web con un’ampia varietà di meme. Uno in particolare ci permette una profonda riflessione sullo “stato dell’arte”, nonché di trovare molte risposte utili e pratiche. Vediamole insieme.

Talk: Cattelan, banane e artisti incompresi

Per scaricare gratis il PDF, vai in fondo all’articolo.


Fonte: finestresullarte.info

Cos’è successo

Maurizio Cattelan, artista padovano noto per le sue opere dissacranti, ha attaccato una banana con lo scotch al un muro della Art Basel di Miami Beach, una delle fiere di arte contemporanea più importanti del mondo, intitolando l’opera “Comedian”.

L’opera è stata valutata 120mila dollari, scatenando l’indignazione planetaria degli artisti anonimi.

David Datuna, artista newyorkese, ha deciso di sua iniziativa di mangiarsi la banana di Cattelan. Il gesto si è trasformato in una vera e propria performance da 300mila visualizzazioni su Instagram e ha valso a David il soprannome “Hungry Artist”, artista affamato.

Già solo analizzando i fatti, dovremmo capire che parliamo di “performance” più che di “arte”.

Il meme del famoso fumettista Mike Harris.

Il meme e il suo autore

Nonostante ciò, gli artisti si sono scatenati sul web con diversi meme, tra cui quello di Mike Harris.

Ma chi è davvero Mike Harris?
Scovando il suo sito scopriamo che è tutt’altro che anonimo e incompreso, anzi!
Ha iniziato la sua carriera nell’85 e vanta a curriculum clienti come Marvel, DC e Valiant Comics, prima di dedicarsi ai giochi e all’animazione.

Nonostante una carriera di tutto rispetto, sfogliando il suo sito salta all’occhio quanto Mike sia distante dalle regole elementari della presenza online: per capirci, quale autore prenderebbe la bio per il suo portfolio da Wikipedia?

Per quanto possiamo considerare Mike sopra le righe al pari di Cattelan e Datuna, viene naturale pensare che lui abbia lavorato nel settore artistico senza mai comprenderne davvero le dinamiche.

Perché la banana di Cattelan funziona e la tua arte no

La vignetta di Mike Harris è una vera cretinata, come paragonare chardonnay e succo di frutta. Sono due prodotti diversi che rispondono a esigenze diverse.

Se vi demoralizzate per la banana di Cattelan o altre iniziative del genere, forse è il caso di cambiare punto di vista e di guardare l’arte per quella che è: un mezzo di comunicazione con moltissimi mercati diversi.

L’unica arte che non si fila nessuno è quella fine a se stessa (tipo gli studi anatomici, a meno che non ci vengano commissionati per un manuale).

Arte vs Performance

Si dice che l’arte è il saper fare, ma a mio parere la definizione più precisa è il saper comunicare.
Se ci pensi bene, è impossibile determinare il valore di ciò che non conosciamo, finché non ci vengono comunicati dei dettagli in più: linee, colori, ritmi, forme. Ognuno di questi elementi, o la sua assenza calcolata, concorre a trasmetterci un’emozione e a glorificarne la fonte: ho adorato quel film! I quadri di Tizio sono meravigliosi! Ecc…

La performance è dare spettacolo. Punto. Che sia con la propria maestria, come capita ad esempio nell’Area Performance di Lucca Comics, o con un puro atto provocatorio come nel caso di Cattelan e Datuna. La performance è anche quella degli YouTuber, più comici e intrattenitori che artisti materialmente capaci.

Questa distinzione ci porta a illuminare un divario netto tra comunicazione (arte) e spettacolo (performance).

Mentre l’arte/comunicazione può essere fruita in silenzio o in modo intimo, la performance/spettacolo è per sua natura roboante e cacofonica.

Non c’è da stupisi, quindi, se da artisti introversi e solitari rifiutiamo il concetto di perfomance e ci indignamo quando in campo artistico viene usata con successo, da Cattelan come dallo YouTuber di turno.

Le regole del gioco

Qualcuno dice, giustamente, che se la banana fosse stata attaccata al muro da un artista anonimo, nessuno se lo sarebbe filato. Non è del tutto vero: nel mondo dell’arte moderna circolano diverse storie altrettanto buffe a testimoniare che, anche con le performance, da qualche parte si deve pur cominciare.

La fama arriva col tempo, coltivandola, e Cattelan non ha certo iniziato a curarla ieri.

Chiediamoci piuttosto: i miei disegni a quale esigenza rispondono? Chi possono aiutare?
Sono capace di trasmettere il valore delle mie capacità e di quello che faccio per farmi pagare un compenso adeguato?

Ho elencato le risposte in una guida PDF che puoi scaricare qui.

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