Seguimi alla scoperta degli stili di colorazione che hanno reso alcune immagini indimenticabili, da Il Signore degli Anelli allo Studio Ghibli.
Analizzare la opere altrui è molto divertente per me. La vivo come una specie di caccia al tesoro in cui scopro sempre qualcosa di straordinario per migliorare i miei disegni e illustrazioni.
Stavolta ho estratto le palette di colore scelte per dipingere immagini iconiche, entrando nella testa dei loro famosi autori.
In fondo all’articolo puoi scaricare le palette di colori già pronte per esercitarti su Procreate e Photoshop, insieme alle immagini di istruzioni con i relativi colori “esplosi”.
Primavera di Alphonse Mucha
La sua prorompente delicatezza ha conquistato il mondo e non ha mai smesso di affascinarlo.
I forti contrasti sono mitigati da una palette molto omogenea, in questo caso calda. Dai toni pastello che dominano l’immagine si discostano spavalde punte di rosso e di giallo.
Menzione speciale per l’abito, stacca definitivamente il personaggio dallo sfondo e acquista profondità grazie al sottile mix di verdi caldi e freddi.
La Madonna dei Pellegrini di Caravaggio
Impossibile non ammirare Caravaggio e la sua maestria nel tirar fuori le figure dal nero, con contrasti potenti e ombre sature.
Ho scelto proprio quest’opera perché trovo molto interessante il dominio dei colori caldi, che la rendono quasi monocromatica. Ci pensa l’abito della madonna a spezzare questa illusione, con luci cariche di rosso e viola intensi che separano nettamente lei e il bambino dagli altri due personaggi.
Lo ritengo un esempio perfetto di la composizione e la colorazione, cioè la prima e l’ultima fase di realizzazione di una immagine, possano potenziarsi a vicenda con un effetto esponenziale su tutta l’immagine.
La Donna con il Parasole di Claude Monet
Adoro le ninfee, però i miei quadri preferiti di Monet non ne contengono nemmeno una.
La cosa che preferisco dei suoi dipinti è il realismo della luce nonostante la voluta mancanza di dettagli.
Nella Donna col Parasole o Passeggiata, ad esempio, scopriamo che il quadro è composto da un mix di tanti verdi e un po’ di blu, per lo più molto spenti.
Ciò che rende la colorazione così vibrante è la contaminazione tra gli elementi in base alla scena: il parasole appare di un verde più azzurro e freddo rispetto al prato, e gli abiti bianchi restituiscono i colori dell’ambiente circostante.
Insieme a tutto questo scambio di colori, le ombre leggere restituiscono l’immagine fresca di un attimo cristallizzato.
Il modo in cui Monet accosta i colori è fatto per creare un potentissimo realismo istantaneo, anche su una bozza imprecisa.
Nazgul di Anato Finnstark
In questa stupenda illustrazione fantasy de Il Signore degli Anelli ritroviamo tanto di Mucha, che abbiamo analizzato poco fa, insieme a nuove ispirazioni che sono certa troverai rivoluzionarie.
Il clielo è colorato in toni dorati, le montagne in toni freddi. Ma questi due elementi si scambiano tranquillamente i colori, dando al paesaggio una profondità estrema.
A dimostrazione che si tratta di una scelta voluta, ritroviamo questo trucco anche sulla colorazione del Nazgul, che alterna toni viola sulla testa a quelli blu sulle ali.
La nuvola nebbiosa è tutt’altra storia. Ce la mette tutta per differenziarsi sia dal Nazgul che dallo sfondo. Forma un elemento a sé stante che ci separa da loro e riempie il vuoto sulla destra. Con la sua colorazione calda e satura, contribuisce a spingere lontano lo sfondo.
Moebius
La prima volta che mi sono imbattuta in una immagine di Moebius, all’età in cui frequentavo l’Istituto d’Arte, sono rimasta sconvolta nel profondo. Come poteva una colorazione essere così piatta e allo stesso tempo così profonda e 3D?
Purtroppo la Francesca di allora non conosceva la Francesca di oggi, e nemmeno un insegnante capace di dirle “Ti spiego, si fa così”. Tu sei fortunato, perché sto per dirti esattamente questo.
Puoi notare che la palette è soprattutto fredda, ma alterna colori pastello ad altri più intensi. Creando sfumature tra questi colori e variandoli leggermente su alcuni oggetti, è sufficiente aggiungere qualche ombra leggera soltanto in alcuni punti (nell’esempio, sotto le ali del cigno e nell’area più distante del canyon).
Come nel caso di Monet, è la variazione di colori e sfumature che rende l’illustrazione fresca e ricca di profondità, nonostante la mancanza di dettagli e perfino della maggior parte delle ombre.
Studio Ghibli
Penso che al mondo ci siamo tutti innamorati di qualche scenario dello Studio Ghibli. Come facciamo a colorare i nostri disegni con la stessa tecnica?
Ho scelto questo fotogramma perché è facile notare un paio di trucchi.
Sono presenti 3 toni per ogni colore, più uno per intensificarlo dove occorre.
Questo schema fisso non deve sorprenderti. Parliamo della produzione di un film di animazione, un’impresa in cui l’organizzazione del più piccolo tassello è sacra.
Tuttavia, puoi tranquillamente adottare lo stesso schema per semplificarti la vita durante la colorazione delle tue illustrazioni. Evviva!
Il secondo trucco riguarda i colori intermedi tra il primo piano e lo sfondo. In tutta questa fascia intermedia la vegetazione è stata colorata con verdi diversi, più freddi, che fanno letteralmente da ponte tra il verde del prato in primo piano e l’azzurro del cielo sullo sfondo.
Anche questo è un trucco che puoi applicare in modo molto semplice, alterando leggermente i colori solo in quella zona rispetto al resto.
Se questo viaggio tra i colori dei Maestri ti è piaciuto ti invito a farmelo sapere nei commenti. Menziona i tuoi artisti preferiti o che vorresti vedere analizzati la prossima volta.
Rimani ispirato!